COMUNICATO STAMPA COLAP DEL 13 gennaio 2009
"Le forti polemiche suscitate in questi giorni da alcune componenti ordinistiche sulla recente approvazione della legge 73/2008 della Regione Toscana in materia di professioni, seppur prevedibili, ci lasciano ancora una volta perplessi" - è quanto si legge in una nota del Presidente del Colap, Giuseppe Lupoi.
La legge tanto dibattuta, nata dal lavoro realizzato negli ultimi cinque anni dalla regione toscana con la collaborazione di ordini ed associazioni, si pone come obiettivo principale quello di definire le modalità di raccordo tra la Regione e i soggetti professionali operanti sul territorio regionale al fine di valorizzare ed incentivare l'innovazione delle attività professionali e di sostenere i diritti degli utenti.
"Il nostro sistema professionale - continua la nota - che si guardi al contesto nazionale o regionale, si compone tanto di professionisti ordinisti quanto di professionisti associativi. Insieme queste categorie hanno lavorato per ottenere il testo di questa legge che si propone di offrire uno strumento utile a tutti i 390.000 professionisti toscani, 90.000 del settore ordinistico e 300.000 delle associazioni. Detto questo non comprendiamo dove sia il problema!".
Dalle polemiche sorte intorno al tema, la questione più dibattuta è legata all'articolo 5 della suddetta legge che riconosce la personalità giuridica ad associazioni e fondazioni operanti in Toscana, rappresentative di professionisti prestatori d'opera intellettuale che non esercitano professioni disciplinate ai sensi dell'articolo 2229.
"Riconoscere la personalità giuridica alle associazioni - afferma Lupoi - nel rispetto delle esclusive previste dalla normativa italiana e previa individuazione e rispetto di determinati requisiti necessari per ottenere tale
riconoscimento rappresentano due strumenti di garanzia che dimostrano l'assoluta correttezza di questa legge e l'assoluta infondatezza delle preoccupazioni di alcuni ordini".
"Riteniamo piuttosto che, come al solito, il problema principale sia dettato dal timore del sistema ordinistico di perdere l'unicità della rappresentanza delle professioni ed i conseguenti privilegi ed interessi personali frutto di un sistema che non va certamente nella direzione di un ammodernamento".
"In questo momento di crisi - conclude Lupoi - ritengo che una legge come quella approvata dalla regione Toscana, che aiuta il tessuto produttivo ed in particolare i giovani, sia un esempio da seguire anche a livello nazionale e non un evento su cui fare continue polemiche sterili che da troppi anni ci inchiodano ad un sistema che non funziona.
Ci auguriamo che il Governo ne possa fare tesoro".
