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Restiamo positivamente sorpresi nell’apprendere che il progetto sviluppato dall’amministrazione comunale di Pisa punta alla copertura totale della città e non solo. Infatti in soli dieci mesi la superficie della città in cui si può usufruire della connessione Wi-Fi è passata da zero a 62.000 mila mq circa e la cosa ancora più impressionante è che questo dato è in crescita.

È evidente dunque che la città di Pisa è intenzionata a dare la possibilità ai suoi Cittadini, ma anche a tutti i turisti che la visitano, di rimanere connessi gratuitamente alla Rete. In questo progetto sono stati integrati i privati e cioè i commercianti o le Associazioni no profit che possono aderire alla rete, sfruttandone l’infrastruttura che resta pubblica e corrispondendo un semplice costo di gestione. Per chi decide di aderire c'è un evidente risparmio – comunica Franco Chesi, responsabile E-goverment e Rete Civica di Pisa, tutti gli hotspot sono infatti personalizzabili, perché in cloud: se l'utente si trova in una piazza, può avere all'istante tutte le informazioni su tutto quello che si trova nei paraggi, compresi gli esercizi commerciali.

Restano comunque i limiti di protezione da un uso non autorizzato e sul fronte della integrità dei dati. Questo è dovuto al fatto che all'atto dell'acquisto le impostazioni predefinite non impongono all'utente l'utilizzo di nessun metodo di protezione (di conseguenza l'utente medio non le modifica o per ignoranza o per comodità).

A volte accade di utilizzare reti altrui senza autorizzazione, se esse hanno un livello di segnale più forte della propria. Questo comporta problemi di sicurezza nel caso vengano trasmessi dati sensibili o personali (numeri di carte di credito, numeri telefonici, coordinate bancarie).

Per avere un livello di sicurezza maggiore è quindi necessario implementare i sistemi di autenticazione ad un livello superiore.

I livelli dei campi elettromagnetici dei dispositivi Wi-Fi sono molto più bassi dei telefoni cellulari, poiché il segnale emesso è tipicamente di 100 milliwatt, quindi le radiazioni sono ampiamente al di sotto di quelle considerate "pericolose". Tuttavia, come qualsiasi nuova tecnologia, è opportuno prendere precauzioni, come è accaduto con i telefoni cellulari, in attesa di ulteriori studi che approfondiscano la situazione. Alcuni scienziati, invece, sono contrari in quanto dichiarano che lo smog elettromagnetico potrebbe provocare, a lungo termine, danni alla salute. In particolare va notato che le frequenze del Wi-Fi sono le medesime (seppur con potenze decisamente inferiori) usate dai forni a microonde. Oltre a questo effetto termico, i tecnici evidenziano la possibilità di un ulteriore effetto biologico non correlato all'aumento di temperatura, ma comunque significativo.

Sembra che i rischi maggiori si possano creare a bambini e a persone elettrosensibili e quindi bisogna impedire l'installazione di reti Wi-Fi nelle scuole o negli asili.

Le altre Province Italiane emulino la Citta di Pisa.